Devo convincermi a dimenticarti
ad evitare di pensarti
a non cercare più quegli occhi chiari
che illuminavano le tenebre
della mia Anima.

Ma "faccio fatica" a cancellare la tua voce
faccio fatica a diventare sordo
e cerco ancora un attimo di luce
nel tuo ricordo...

Il tuo sorriso è dentro alle mie vene
scorre col sangue e ancora mi appartiene
e adesso che la gioia del mio sentirti
si è arresa al dolore del non più averti
io, io mi domando, ma perché sei entrata
a fare esplodere questa mia vita
fino a convincermi del contrario delle cose
mettendo nelle mie mani le tue rose.

Ricordi,
quel giorno che sentivi il freddo dentro
e che tremami per un mondo ostile
io t'ho abbracciata da lontano, tanto
ma, allora non era ancora aprile...

Poi il calcolo pian piano prese il posto
di quell'istinto che spezza ogni catena
ed il futuro spesso ha un alto costo
che paga chi poi uscirà di scena...

Ma io lo pago e non ne sento il peso
perché in questa storia non ho solo dato
da te ho preso, e pure tanto ho preso
ed io, per sempre te ne sarò grato.

Meglio averti conosciuta e persa
che non averti mai incontrata
perché le tue lacrime
sono gioielli del mio cuore
che io ho strappato a volte dalla strada...

Adesso il telefono non squilla
ed io, resto ad aspettare muto
che arrivi come fosse una scintilla
e al mio dolore presti un po' il tuo aiuto.

Ed adesso ti dico che
dentro il centro del mio centro,
in quel posto del mio cuore che tu
avevi in esclusiva,
resterai tu, e per tutto il tempo
che questa mia vita sarà ancora viva...

non si cancellerà l'accento
delle tue frasi che non avevano accento
perché parlavi con la bocca del cuore
e a ogni sorriso mio tu ne facevi cento.

Lo sai,
quell'albero che sembrava morto
è rifiorito di mille fiori
si è colorato, dei sui rossi colori
e dentro anch'io sono risorto

pensando per davvero,
ad un futuro tuo, un po' meno nero...