Pini secolari
accompagnavano il mio cammino

Il mattino
mi si offriva,
denso di odori e profumi

Un brano di Respighi
donava al cuore
esaltanti vibrazioni
di maestosa grandezza

Passeggiata
che ogni giorno mi concedevo
in quella vacanza estiva
che, adolescente, mi portò in montagna

M'inerpicavo così
del monte lungo il fianco,
acre e pungente
nelle nari
l'odore della resina
mentre il sole cominciava a picchiare

Le felci e le more,
i funghi e le pigne,
la corsa veloce
d'un ramarro
non più mimetizzato nel verde,
erano momenti di incanto
di curiosità
di riflessione

Mi fermavo
ai margini d'un torrentello
estasiato
ad ascoltare
il mormorio uniforme dell'acqua,
prestandomi
all'ottica ipnosi
d'un mulinello
col suo piccolo vortice

poi, a piedi nudi
entravo in acqua
e ad onta dei sassi
m'avventuravo sino all'altra sponda

Erano lunghe passeggiate
prima di far ritorno
al paese

Imparai allora a conoscere la Natura
e ad amarla
ad apprezzarne gli aspetti
pur nelle piccole cose
in apparenza scontate.

Tra i fumi metropolitani
ripenso, oggi, a quell'incanto

Ossido di carbonio
acre e pungente
nelle nari.
Nel cuore
profonda
la Nostalgia!