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Del pettirosso, l'originale
arancio sul petto, ispira
da sempre lo scrittore
con fiabe e leggende s'ammira
dell'uccellin la bontà del cuore.
Al tempo del primo Natale
nella stalla, la Sacra Famiglia
stava dormendo
ed il fuoco si stava spegnendo,
presto solo braci e neri tizzoni
sarebbero rimasti.
I Genitori Santi
eran così stanchi
che non si riuscivano ad alzare
ed il fuoco ravvivare
s'agitavan nel sonno, inquieti.
Ospite nella grotta, v'era un uccellino
che le piume marrone aveva.
Entrato quando la fiamma ancor ardeva,
in estasi davanti a Gesù bambino,
d'allontanarsi non ci pensava.
Quando le braci mandaron ultimo bagliore
spinto da compassionevole amore
sapendo che il freddo
del male al piccolo poteva fare
il volo spiccò,
al fuoco s' avvicinò.
A sbatter forte le ali iniziò
e lo fece
con tanto vigore
che ben presto la fiamma si riaccese.
Dal caldo, il suo bruno petto
divenne di rosso colore
ed anche se il fuoco offese
le sue piume, bruciandole,
lui mai smise,
a batter le ali continuava.
Presto il mattino sorse
felicità nel cuor lo colse
quando Gesù Bambino,
sentendosi avvolto dal calore
per ringraziare gli sorrise.
Da allora il suo petto
fu rosso come l'amore
e divenne l'uccellino prediletto
dal Signore. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
| «un Felice Natale a tutti, memore dell'insegnamento di Francesco d'Assisi auguro PACE E BENE a tutti voi.» |
Pp (21/12/2010)  |
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Commenti di altri autori:
«Versi nei quali immergerci onde trovare quella serenità che da tempo cerchiamo – E' bello tornare bambini, cercando di capire cosa potremo aver lasciato indietro nella nostra vita – non è mai troppo tardi per imparare!.»
«Mi fai tornare indietro nel tempo, al piacere di ascoltare le fiabe... Sì, ascoltare, perché nel leggere questi tuoi versi mi sono immaginata la tua voce narrante e gli occhi sgranati dallo stupore dei tuoi bambini, quando gliela raccontavi...»
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